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Paulson: temo altre scosse

di Mario Platero

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9 ottobre 2008

Alla vigilia degli incontri di Washington il segretario al Tesoro Henry Paulson ha detto che ci vorranno settimane per attivare il piano da 700 miliardi e ha annunciato un incontro del Gruppo dei 20 per coordinare, dopo le Banche centrali, l'azione delle tesorerie.
Paulson ha spiegato che ci saranno ancora momenti di difficoltà per il sistema finanziario, non ha escluso che altre istituzioni passerano momenti difficili, ma si è affrettato a precisare che i depositi saranno protetti sia dall'assicurazione della Fdic che da assicurazioni ad hoc di associazioni di categoria. Il secondo messaggio del suo intervento di ieri riguarda il coordinamento. Dopo l'azione congiunta per tagliare i tassi di interesse annunciata delle banche centrali, toccherà alle tesorerie esprimere una forma di coordinamento "mirato" attraverso politiche fiscali. Di fatto Paulson ha detto di aspettarsi che, dopo il piano americano e quello annunciato dalla Gran Bretagna, anche gli altri Paesi membri del G-7 mettano a punto dei piani di intervento: «Il coordinamento è essenziale, ma ciascun Paese dovrà mettere a punto un progetto legato alle sue esigenze, sia per dimensione che per sfide economiche e finanziarie» ha detto il segretario al Tesoro americano. Paulson ha spiegato che oltre alle riunioni del G-7 che partiranno domani sera a Washington ai margini degli incontri del Fondo monetario-Banca mondiale sarà convocata forse la settimana prossima una riunione speciale del Gruppo dei Venti che include anche Paesi emergenti come India, Cina, Arabia Saudita e Sudafrica.

Il Tesoro inoltre sta mettendo a punto una "Equity Partnership" tra Stato e mercato per lo smaltimento degli strumenti finanziari tossici che saranno rilevati attraverso il pacchetto di aiuti da 700 miliardi di dollari. L'iniziativa risponde alle richieste del Congresso, che voleva dare l'opportunità al contribuente americano (che finanzia i 700 miliardi) di partecipare agli eventuali profitti derivati dal piano di riscatto dei portafogli tossici.

Secondo il progetto, il Tesoro dovrà prima acquistare gli strumenti tossici dalle istituzioni in difficoltà. Successivamente cercherà di accelerarne il trasferimento al mercato attraverso il meccanismo delle "reverse auction", "aste inverse". A quel punto interviene l'idea della joint venture con lo Stato, modellata secondo l'esperienza della Resolution Trust Corporation, l'agenzia costituita a metà degli anni 80 per "salvare" il settore delle casse di risparmio, colpito da una crisi immobiliare non dissimile da quella che ha colpito in questi ultimi due anni le banche americane.
Per ora non vi sono altri dettagli sugli aspetti tecnici del piano, ma a suo tempo la Rtc organizzò dei Multiple Investor Fund (Mif), incaricati di costituire delle limited partenership tra privati e l'agenzia federale. I privati entravano in possesso parziale delle attività da smaltire in compartecipazione con lo Stato, gestivano tutti gli aspetti tecnici delle operazioni, cercavano poi di ricollocarle sul mercato e dividevano i profitti con la Rtc.

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